ChiaraRossi
Santa Margherita Ligure (Genova) ITALIA
Per contattarmi e discutere insieme di progetti di scrittura (autobiografia su commissione, memoir, romanzo/racconto, storia d’impresa, etc.) :
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Di me
Eteròclita ‘longobarda’ di nascita, ligure di adozione : vivo a Santa Margherita Ligure, elegante borgo lambito dai lampi blu e dalle lingue verdi del mare, che ho il privilegio di ammirare dalle finestre di casa.
Sono giornalista pubblicista dal 1992, laureata in Esperto nei processi formativi e in Scienze dell’Educazione degli Adulti e della Formazione continua. Le mie esperienze professionali sono legate a progetti editoriali (sono referente regionale per la Liguria dell’associazione nazionale professionisti e operatori dell’Editoria Ipermedia_Consulenti per la Comunicazione_Club degli Editoriali) e di comunicazione (anche per conto di associazioni no profit), oltre che di consulenza e coaching nell’ambito della redazione di tesi di laurea in Scienze umane e psico-sociali. Da anni mi occupo anche di writing coaching : e-learning lab experience di Scrittura creativa (Narratologia ; Scrittura per il Teatro e il Cinema), o Scrittura espressiva, introspettiva e consapevole. Abitando e inseguendo il conoscere, l’apprendere e il comprendere, si coltiva il proprio Sé e lo si può sorprendere, anche attraversando i mari della Scrittura, giocando con le parole. Pubblico brevi video-spunti sul mio canale YouTube : Https ://youtube.com/@chiararossi3304
Appassionata di scrittura e lettura, sociologia delle religioni e cultura del mondo islamico, archeologia e psicanalisi (ma anche di molte altre cose…), credo fermamente nell’utilità dell’Inutile – ossia dei Saperi (meglio se contaminati e connessi) che, pur non producendo guadagno, migliorano l’Uomo – e nel long life learning. Nella mia ottica, sono più importanti le domande che le risposte e imparare che sapere ; lo stupor è la molla di ogni conoscenza. È questo, che spesso mi fa trovare ciò che non sto cercando, facendomi sentire viva.
Ritengo che scrivere storie – che a mio parere affondano sempre le loro radici nella Mitologia, in quanto rivelatrice di senso – sia un complesso progetto di ingegneria & architettura narrativa, in cui l’accuratezza intellettuale debba fondersi in curiosità, entusiasmo e competenze necessariamente trasversali : per concepire narrazioni occorre essere immaginatori di professione.
Condivido con Verde, mia figlia, avvocato e illustratore di talento, viaggi e fotografia (adoro incrociare gli sguardi di persone che vivono in paesi lontani), teatro e cinema, musica e mostre, yoga e bridge. Amo i cani, i cavalli e i cammelli, i cieli stellati e le notti di pioggia ; le orchidee, le peonie e il loto ; il mare e il deserto ; le stilografiche, i giochi e le mappe ; il pane e lo champagne.
Della mia scrittura
L’aura sacrale della Scrittura discende dalla consolidata convinzione che sia dono degli dèi. Non a caso il profilo di Thot, nume tutelare degli scribi dell’Antico Egitto, in quanto divulgatore della Scrittura (inventata, però, dalla sua controparte femminile Seshat, la ‘Signora della Casa dei Libri’), caratterizza il mio logo.
Da sempre mi affascina la potenzialità di un foglio vergine, che m’invita, seduttivo come la duna intatta di un deserto, pronta ad accogliere le mie orme : la pagina bianca è una possibilità.
Fin da giovane, mi appartiene un atteggiamento riflessivo, sostenuto dall’idea che i pensieri che penso mi possiedono, e così mi sono sempre data la forza di sottrarmi alle versioni già dette del mondo, ai territori rassicuranti dei paradigmi predefiniti, azzardando la ricerca di altre partiture della mia essenza pensosa. Da questo, il vezzo di annotare frasi e citazioni su taccuini, che custodisco con affetto : quelle scritte, tracciate con inchiostri colorati, sono ‘segni’ del mio modo di attraversare l’orizzonte del mondo.
Ho una certezza : le parole si toccano, si scelgono. Le parole si guardano. Si ascoltano. Prima di leggere quelle scritte, infatti, le osservo : le assaporo visivamente, tentando di intuirne il significato ; deformazione professionale – l’editing e le impaginazioni editoriali – ma anche conseguenza dell’attrazione che esercitano su di me Arte, Estetica e Calligrafia. La Scrittura ha molto a che fare con le immagini, nel suo organizzare le parole nella complessità spaziale della pagina, in fondo, proprio come fa la Vita, che si costruisce sulle intersezioni della memoria, della visione e dell’attesa : uva acerba, uva matura, uva passa. Tutto è trasformazione, non verso il non essere, ma verso ciò che non è ancora. Marco Aurelio ne era convinto.
Per la mia scrittura drammaturgica, cinematografica e narrativa ho avuto l’emozione di ricevere premi e riconoscimenti : ne sono grata.
Sono iscritta al Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea (CENDIC), Roma ; alla Societá Italiana Autori Drammatici (SIAD), Roma ; alla Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS), Roma, e alla Federazione Italiana dei Cineclub (FEDIC) ; iscritta alla SIAE_sezione DOR (opere drammatiche e radiotelevisive) ; faccio anche parte della comunità di autori di www.dramma.it (http://www.dramma.it/index.php?option=com_comprofiler&view=userprofile&user=1493&Itemid=182).
Della mia esperienza di Scriba di Memoria
Scrivere mi fa sentire libera : ogni volta in cui seleziono una parola con cautela tra i sinonimi (perché le parole, come dicono i poeti, possono essere ‘margherite o ferite’), opero una scelta. È con questa attenzione, che mi avvicino a chi mi affida le sue memorie e i suoi pensieri per farne una storia, da scrivere insieme, affinché sia letta. È con questa cura, che accompagno chi decide di fidarsi di me, in quanto suo biografo privato, in una sorta di svelamento di sé a se stesso, perchè intanto che la narrazione si snoda e prende forma, alcune possibilità vengono escluse, altre, inattese, si manifestano.
Si dice che gli uomini scrivano libri, per la consapevolezza del loro essere mortali : ciò che più rende sapida la vita, in fondo, non è come la si ricorda per raccontarla ? Mi coinvolge molto, nella veste di auctor far germogliare una storia, lavorando, prima ancora che con la tecnica, con la mente e con il cuore. L’incontro ‘è’ solo quando l’Altro mi entra nello sguardo interrogante : è quando si raggiunge questa empatia che può iniziare il percorso di scrittura. In genere, è strutturato in fasi :
• dipanare il groviglio iniziale di presupposizioni, per far chiarezza della propria realtà, composta da una rete di eventi interconnessi ;
• privilegiare il pensare narrativo, per ricostruire l’esperienza che si vuole raccontare ;
• mettere a fuoco i pensieri agiti nel corso di quell’esperienza ;
• disegnare la geografia delle emozioni vissute ;
• valutare gli esiti conseguiti attraverso le azioni salienti intraprese.
In questi passaggi si cerca insieme di perseguire, catturare e trattenere le parole, con l’impegno reciproco di essere fedeli a ciò che chiede di esser tratto fuori dal silenzio.
Scrivere la propria storia, da soli o (quando si sa cosa si vuol dire, ma non come metterlo nero su bianco), con la collaborazione di un ghostwriter, che come me ritiene ineludibile l’Etica del Rispetto, significa creare con coraggio uno spazio per ascoltarsi e, ascoltandosi, sviluppare la propria voce, esponendosi al proprio sguardo e a quello di chi leggerà. È il bisogno della vita di dirsi.
Ho personalmente avuto più volte l’opportunità di riscontrare quanto il dar vita a una pagina bianca, anche per assecondare le richieste di un committente, significhi mettere al mondo una parte di sé e resti un’esperienza che lascia il segno.
Lavorare in questo ambito ha contribuito a convincermi che :
• se parlare è un tramite per esprimere se stessi all’Altro, ascoltare lo è per accogliere l’Altro in se stessi ;
• sapersi ascoltati ci rende, infatti, più attenti a ciò che diciamo ;
• sentirsi oggetto di attenzione da parte di un ascoltatore empaticamente attento (il cui sé si fa silente, così che l’esperienza dell’Altro risuoni in lui senza che sia filtrata da nessuna valutazione preventiva), intensifica le capacità di pensiero ;
• ognuno di noi non accede direttamente alla realtà, ma piuttosto alla narrazione della sua rappresentazione, o meglio, alla propria interpretazione di quella narrazione.
Grazie per l’attenzione dedicata a questo mio profilo.